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Doganale e penale-amministrativo in relazione alle risorse finanziarie dell’Unione

Illeciti doganali e penali-amministrativi relativi a frodi comunitarie

Dalla seconda metà degli anni ‘90 lo Studio segue (direttamente o in associazione con avvocati penalisti) procedimenti penali e amministrativi promossi in Italia per presunte “frodi comunitarie”, in cui si suppone che l’operatore commerciale abbia illecitamente percepito finanziamenti dell’Unione europea o evaso il pagamento di dazi doganali. Infatti, in tutti questi casi, la sussistenza o meno dell’illecito contestato dipende dalla corretta interpretazione della normativa europea di riferimento.

Tipo di problemi

  • contrabbando (artt. 282 e ss., D.P.R. n. 43/1973) o comunque recupero doganale di maggiori dazi asseritamente dovuti
  • evasione IVA c.d. "all'importazione" (art. 70, D.P.R. n. 633/1972)
  • evasione IVA intra UE (artt. 2, 3, 4, 8, D.lgs. n. 74/2000)
  • truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis, Codice penale)
  • indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter, Codice penale)
  • c.d. “frode comunitaria” (art. 2, L. n. 898/1986)
  • malversazione a danno dello Stato (art. 316-bis, Codice penale)

Casi

Per dare un’idea del tipo di cause patrocinate dallo Studio davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea a seguito di quesiti pregiudiziali sollevati da giudici nazionali, vanno in particolare ricordate le seguenti:

  • sull’interpretazione della normativa comunitaria nel settore zootecnico relativa al "premio speciale bovini maschi” e al “pagamento per l’estensivizzazione” (rinvio pregiudiziale disposto dal Tribunale penale di Treviso nell’ambito di un processo in cui veniva contestato il reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche");
  • sull’interpretazione della normativa comunitaria relativa alle licenze di importazione a dazio agevolato di aglio cinese (rinvio pregiudiziale disposto dalla Commissione tributaria regionale per il Veneto nell’ambito di un contenzioso radicato avverso provvedimenti con cui la competente Autorità doganale aveva contestato l’utilizzo abusivo di dette licenze, con conseguente richiesta dei maggiori dazi e IVA);
  • sull’interpretazione della normativa comunitaria relativa alle licenze di importazione a dazio agevolato di banane di Paesi terzi (rinvio pregiudiziale disposto dalla Corte di cassazione penale nell’ambito di un processo in cui veniva contestato il reato di contrabbando).